Ero praticamente ormai convinta di perdermi la visione, vuoi per gli orari del Centrale, che alle 18.30 (mi) è presto e alle 21.30 (mi) è tardi, vuoi perché a me i musical stanno tremendamente sul cazzo non sono mai piaciuti (alla fine vi spiego perché), vuoi perché il jazz - al contrario di Chazelle - mi fa irritare, e dopo cinque minuti mi scatena istinti omicidi, vuoi per tutte queste cose, ma La La Land non rientrava nei miei programmi a breve termine.
Ma.
Siccome sono un'immensa cretina, questo blog ha, tra le varie cose, dei tag.
Un tag (cioè etichetta, marcatore, identificatore) è una parola chiave o un termine associato a un'informazione (un'immagine, una mappa geografica, un post, un video clip ...), che descrive l'oggetto rendendo possibile la classificazione e la ricerca di informazioni basata su parole chiave. I tag sono generalmente scelti in base a criteri informali e personalmente dagli autori/creatori dell'oggetto dell'indicizzazione.
Questi tag sono generalmente molto generici: cinema, viaggi, pappa nanna, cacca. cose così insomma.
Però, in questo mare magnum di mediocrità e cialtronaggine, ci sono un paio di eccezioni: uno è il tag #MatthewMcConaughey - che ormai scrivo senza nemmeno bisogno del copia-incolla - e l'altro, pensa un po', è il tag #RyanGosling.
Roba che io per Ryan Gosling mi sono vista non uno, ma due film di Cianfrance. Che, famo a capisse, mi son fatta due palle tanto che the light between oceans non mi vede manco col lanternino.
Quindi, per farvela breve, con la storia di sto tag, mi sentivo in colpa a saltare un film con Ryan Gosling. E, nonostante sia un musical, nonostante ci sia musica jazz, ebbene sì, pure io ho visto LA LA LAND.
Questo perché l'altra sera ai F.lli Marx c'era uno spettacolo in v.o. alle 18.45
E niente.
A prescindere da sto cazzo di fantastico piano sequenza iniziale, di cui a me, come già sapete, frega davvero poco, nei primi 10 minuti volevo uccidermi. O scappare, che è meno definitivo. Che io me li vedo gli automobilisti di L.A. incolonnati per ore sulle circonvallazioni che, invece che bestemmiare come fanno i minatori bergamaschi barati sulla tangenziale est, scendono dalle loro automobiline e iniziano a cantare e ballare come fosse la cosa più normale del mondo. Facile che a L,A. giri droga migliore che a Milano.
Comunque, visto che non sono scappata dalla sala ho iniziato a vedere il film. Perché ogni tanto smettono di cantare e ballare e si degnano di comportarsi come fanno le persone normali.
Mia è un'aspirante attrice che viene scartata regolarmente ad ogni provino. Un giorno incontra Sebastian che è un musicista jazz, un purista, di quelli anche un po' spaccaminchia. Per farvi capire il genere, uno di quelli che se non ti piace Malick non capisci un cazzo di cinema. Uguale, ma prestato al jazz. E la sua intenzione è aprire un suo locale, per fare in modo che il jazz non muoia, Ammirevole, non c'è che dire.
Quindi, si incontrano, apparentemente si detestano, e tempo zero si innamorano.
Non vorrei aprire una parentesi, ma mi tocca: scopare di più e cantare di meno? Chiusa parentesi.
Mia e Sebastian si innamorano, ma entrambi sono ambiziosi, ed entrambi inseguono un sogno. E, nel paese dove "se puoi sognarlo puoi farlo", entrambi non mollano. Ma i loro sogni viaggiano su due linee parallele.
Siccome sono una persona (oltre che brutta) sincera, ammetto che La La Land non è terribile come pensavo. E ammetto anche che il finale mi è molto piaciuto. Poi, se fai vedere un musical ad una persona che i musical li detesta, non ti dirà mai che il film è un capolavoro, o tanto meno che le scene di ballo sono fantastiche e le canzoni meravigliose, perché no, non ce la può fare.
Però ho trovato sia Emma Stone sia Ryan Gosling molto bravi e convincenti.
Pare che lui abbia imparato a suonare il piano in tre mesi, quindi complimenti. Diciamo che come ballerini non sono il massimo, ma se la cavano dignitosamente, e sicuramente meglio di me. Del resto se volevano due che ballassero meglio sceglievano Roberto Bolle e Eleonora Abbagnato.
La caterva di riconoscimenti (acclamato a Venezia, 7 golden globe su 7 nomination, 14 nomination ai prossimi oscar) ci sta. La La Land è un film attuale con un sapore vintage, la scenografia ricorda la Holliwood degli anni 50, così come i costumi, Non gli darei l'oscar per la fotografia, ma quello per la scenografia sì.
Detto ciò La La Land è un film carino, ma, per quanto mi riguarda, i capolavori sono altra roba.
Come promesso, vi spiego il semplice motivo per cui i musical non mi sono mai piaciuti né mai mi piaceranno: perché la mia testolina razionale e pragmatica trova inconcepibile che nel bel mezzo di un discorso la gente attacchi a cantare e ballare senza un motivo logico. Tutto qui.
Come promesso, vi spiego il semplice motivo per cui i musical non mi sono mai piaciuti né mai mi piaceranno: perché la mia testolina razionale e pragmatica trova inconcepibile che nel bel mezzo di un discorso la gente attacchi a cantare e ballare senza un motivo logico. Tutto qui.