11 mar 2016

il caso Spotlight

No, allora non scrivo. 
Che dici scrivo? Mi si nota di più se scrivo un post e faccio finta di niente o se non lo scrivo proprio? 
Scrivo. Scrivo e mi metto, così, vicino al monitor, di profilo, in controluce. 
Voi mi fate "Poison, vieni a leggere con noi, dai" ed io "commentate, commentate, vi rispondo dopo". 
Scrivo, ci leggiamo sul blog. 
No, non mi va, non scrivo.
(Ecce Poison)

Titolo originale Spotlight. E non dico altro.
Ancora prima che il Watergate rendesse il giornalismo investigativo una cosa “alla moda”, il team Spotlight – creato sul modello dell’Insight Team del Sunday Times di Londra – raccontò numerosi casi di frodi e abusi: casi di corruzione in città e nello stato, assenteismo dei dipendenti pubblici, un’alta incidenza di casi di leucemia e altre forme di tumore tra i dipendenti del cantiere navale di Portsmouth, in New Hampshire. (Scott Allen, Boston Globe)
Thomas McCharty, di cui scopro aver visto altri due film (win win, visto al TFF del 2011l'ospite inatteso) ha diretto, in maniera solida e classica, per alcuni pure troppo, il film che ha appena vinto l'oscar - un po' a sorpresa, probabilmente - ovvero IL CASO SPOTLIGHT, visto un paio di quasi tre settimane fa, ma di cui, per questo quello e quell'altro motivo, riesco a scrivere solo oggi, con la prontezza che mi contraddistingue.
Il film si basa su quello che il team Spotlight, reparto investigativo del Boston Globe. scoprì - nel 2001 - riguardo ad un giro di pedofilia che coinvolgeva alcuni (dove "alcuni" è riduttivo) preti della diocesi di Boston, e di cui si era iniziato a parlare già nel 1984, ma a quell'epoca alla notizia era stato riservato soltanto un trafiletto nella cronaca locale.
L'arrivo da Miami del nuovo direttore Marty Biron, che vuole riportare ad alti livelli il giornalismo di inchiesta, autorizza i membri di Spotlight a fare luce sulla vicenda, e i giornalisti inizieranno - come Davide contro Golia - a sfidare la chiesa, che, nonostante l'immenso potere, le illimitate risorse (non solo economiche) e dopo anni di vicende insabbiate grazie all'aiuto di alcuni compiacenti membri delle istituzioni, sarà costretta ad ammettere che sapeva, che aveva sempre saputo, ma che aveva sempre coperto gli abusi, limitandosi a trasferire i preti accusati da una parrocchia all'altra.

Michael Keaton ed il vero Walter “Robby” Robinson











Nonostante le difficoltà con cui dovettero scontrarsi (gli atti dei processi dei pochissimi preti che vennero condannati erano secretati) la diffidenza delle vittime che all'inizio non vennero credute, il team riuscì, con i loro articoli, a scoperchiare il vaso di Pandora dell'omertà della diocesi di Boston, in una città in cui più del 50% dei lettori del quotidiano si dichiarava cattolico. 
Il film - che è una grande prova corale di attori - si conclude nel momento in cui il Globe pubblicò il primo di una serie di articoli (più di 600) che - oltre a far vincere il Pulitzer nel 2003 ai giornalisti di Spotlight per quello che è diventato il  “Massachusetts Catholic sex abuse scandal” - provocò un vero e proprio effetto domino, in cui tutte le vittime scoprirono di non essere più sole e iniziarono a parlare, dando il via ad una serie di inchieste successive, che portarono, oltre alle dimissioni dell'arcivescovo Law, l'arcidiocesi di Boston sull'orlo della Bancarotta.


Anche se non era il mio "favorito", l'oscar è strameritato, del resto, come sapete, io lo avrei dato anche a Mark Ruffalo, bravissimo nel ruolo di Michael Rezedes, ma, trattandosi - come ho detto prima - di un film "corale", dove sono tutti convincenti, compreso il mitico Stanley Tucci, ci sta che il buon Ruffalo non ce l'abbia fatta. Tanto, Leonardi di Caprio insegna, non serve una statuetta per dimostrare la bravura.

33 commenti:

  1. Piaciuto, sì, ma non troppo. Sarà che non è la mia idea di cinema e che i film così sono ingiudicabili. Concordiamo però su Ruffalo, che è un attorone: qui, ma non ce n'era manco bisogno, ne dà conferma. La McAdams però molto anonima - il prossimo anno candidano pure la mia dirimpettaia? - e altrettato anonima, così senza fronzoli, la regia. Insomma, è una brutta storia ben raccontata, ma secondo me gli manca lo sguardo, un punto di vista... Per il resto, c'è Wikipedia. :)

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    1. A me è piaciuto molto, apprezzo il genere (infatti sto aspettando l'uscita di Truth). La regia più che "anonima" io la definirei "rigorosa", e il suo essere senza fronzoli, senza cadere nel melodramma più che un difetto, a mio parere, è un punto di forza.

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    2. Però, davanti a questi film, alla fine mi domanda: allora? Qual è il punto? Qui, almeno, il caso mi interessava, nonostante già lo conoscessi. In Truth, nonostante la Blanchett, mi sa che salto: Salvo Sottile, ti vogliono rubare il lavoro, ahahah :)

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  2. credo che lo vedrò stasera e mi aspetto più o meno quello che hai scritto. ci troveremo d'accordo? oh, la ggente non ci dormiranno la notte :D

    p.s.: ecce poison, signora mia, è una piccola perla

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    1. torna a farlcelo sapere, che se laggente non dormono diventano cattivi...

      p.s. grazie, sapevo che avresti apprezzato! :)

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  3. Oh, bentornata! Piaciuto! Il l'ho trovato molto classico nel senso buono del termine, con i giornalisti che scarpinano, bussano, si arrovellano, come ogni buon giornalista dovrebbe fare, alla fine. A me quello che ruga alla fine è questo: (da WIKI) Il 4 novembre 2011 compie ottanta anni, perdendo l'opportunità di partecipare ai futuri conclavi.

    Il 21 novembre 2011 diventa arciprete emerito della Papale Basilica Liberiana di Santa Maria Maggiore.

    Il 15 marzo 2013, alcuni giornali hanno riportato una notizia secondo la quale il nuovo Pontefice Papa Francesco avrebbe allontanato dalla Basilica di Santa Maria Maggiore il Cardinale Law, accusato di aver coperto i preti pedofili nell'arcidiocesi di Boston, non prendendo le adeguate misure.[1] La notizia si è successivamente rivelata infondata.[2]

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    1. Sai bene che io mi indigno (anche se per altri motivi) dai tempi di Pio Laghi...

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    2. Ecco, Pio Laghi, mi veniva solo Pio Pompa, ma quello è del Sismi, brava, mi sono scervellata per ricordarlo, 'sta schifezza di prelato.

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  4. A me è piaciuto molto, anche se non era il mio favorito per l'Oscar.
    Comunque, considerato il tema importantissimo, ci sta.
    Bravi tutti gli attori, soprattutto Ruffalo e la McAdams.
    L'Oscar, comunque, avrebbe dovuto vincerlo Stallone. Lo sanno tutti. ;)

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    1. Anche secondo me il premio ci sta tutto, del resto il mio favorito era un altro film a suo modo "di denuncia", ovvero la grande scommessa, quindi mi ritengo soddisfatta.
      Su Stallone non mi pronuncio, non avendo visto il film, però quando ho letto la cinquina dei candidati ti confesso che sono rimasta alquanto esterrefatta! :)

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  5. Te lo confermerà anche Kelvin, visto a Venezia è passato senza troppe esaltazioni, mai mi sarei aspettata l'Oscar per il miglior film.
    Tutto molto giornalistico e rigoroso, storia che non può che appassionare -e far inorridire- ma manca qualcosa. O forse Mad Max aveva troppo.

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    1. Come sai MMFR non l'ho visto, quindi il mio giudizio è assolutamente parziale, quindi l'oscar non lo trovo affatto immeritato...

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    2. Confermo quello che ha detto Lisa! A Venezia lo hanno passato, mi pare, il secondo giorno, e ti garantisco che a fine rassegna in molti nemmeno si ricordavano di averlo visto... è un film che non è assolutamente brutto ma ha una regìa talmente piatta e impersonale che avrebbe potuto dirigerlo chiunque: certo, l'argomento è importante ed è bene che se ne parli, ma il film non è altro che una ordinarissima riproposizione del cinema d'inchiesta americano degli anni '70, senza un briciolo di originalità. Per carità, si guarda volentieri ma l'oscar mi pare francamente esagerato

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    3. Ciao Kris!
      Come forse avrai capito leggendomi a me dell'aspetto tecnico importa fino ad un certo punto, anzi, direi davvero poco, perché ho il vizio di concentrarmi sulla storia. E credo che per raccontare una storia del genere la regia "piatta e impersonale" sia quasi doverosa.

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  6. Sarà stato proprio il genere, ma anche se la vicenda mi fa più che alterare, il film non mi ha trasmesso molte emozioni. Anche secondo me manca qualcosa e agli Oscar c'erano film che meritavano più di lui.

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    1. Ciao Giulietta!
      Credo che il non "trasmettere emozioni" fosse in qualche modo voluto, e a me la cosa non dispiace affatto, ma si sa che non tutti i gusti - per fortuna - sono uguali! :)

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  7. come ho già detto SPOTLIGHT è molto bello, ma dal punto di vista cinematografico (cioè delle immagini) mi ha lasciato freddo
    i giurati dell'Accademia hanno voluto premiare l'impegno civile di quel team di giornalisti
    quanto a Tucci, resto sbalordito anche stavolta della sua professionalità: SA FARE BENE TUTTO (dal fighetto modaiolo al serial killer, dal duca d'Orleans al presentatore televisivo, dal gelido burocrate al megapapavero bancario)

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    1. Tucci è perfetto in ogni ruolo, dove lo metti sta bene!

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  8. già sai, a proposito ben ritrovata, piaciuto molto. Scarno, solido gran cast..vittoria per me meritata (tanto Mad Max non avrebbe mai vinto...)

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    1. Grazie cara, ultimamente non trovo mai il tempo necessario da dedicare ad un post!
      Sìamo d'accordo, soddisfatta pure io e la penso come te, anche se in passato han vinto certi titoli che a Mad Max gli possono leccare le scarpe...

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  9. Hai cambiato la foto del tuo profilo! Non ti riconoscevo più ^_^
    Ps mi si nota di più se non commento il film, dato che non l'ho ancora visto, o se commento a muzzo? No, dai, aspetto di vederlo.

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    1. sì, ho deciso che la donnina provocante non mi rappresentava più, e quindi ho cabmiato qui, su instagram e su twitter!
      Secondo me ti piacerà!
      (ma tu quando parti?)

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  10. Sono totalmente d'accordo!

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  11. Bello, tecnicamente ineccepibile, attori perfetti, ma mancava qualcosa, sentivo l'assoluta mancanza di "sentimento" (possiamo dirlo?). Però mi è piaciuto. Ma non così tanto.

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    1. E possiamo sì!
      comunque, come forse ho già detto in qualche commento precedente, credo che la mancanza di sentimento sia una scelta. Che io approvo.

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  12. Ciao Poison, bello il vedo non-vedo della tua foto nel profilo ;-) ... il film mi ha un pó deluso e ho trovato Liev Schreiber espressivo come una trota lessa, naturalmente é una sensazione del tutto personale. Buona serata. Sheltering.

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    1. Grazie cara! :)
      Liev Schreiber non è mai stato un mago dell'espressività...

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  13. beh, come promesso, e per far sì che i nostri implumi amici dormano sonni tranquilli, ti lascio un commento su Spotlight: promosso. me l'aspettavo più polveroso, invece funziona, ben recitato, e bel ritmo pur essendo un classicone del genere. Ruffalo sembra Banner che ha appena smesso di essere Hulk, anzi qui sembra proprio uscito fuori da un disegno di Jack Kirby degli anni Settanta. è una strana creatura (Ruffalo, non Hulk) ed è un attore pazzesco. ah, ed è sempre bello vedere Michael Keaton. dopodiché l'oscar sarebbe dovuto andare a La grande scommessa

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    1. Siamo d'accordo sull'oscar (mancato) al miglior film? Incredibboli.
      Comunque mi pare di capire - che fra Banner, Hulk e Kirby non c'ho capito una fava - che siamo d'accordo anche su Spotlight.

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    2. ma The martian... vogliamo parlarne? che, al di là del divertissement piuttosto nerd delle patate e del focherello che sembrava una puntata di Breaking bad, mi è parso veramente ma veramente pochetto...

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    3. mi sa che dovrai parlarne con qualcun altro, perché io non l'ho visto!

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    4. imio (in my immodest opinion) non ti sei persa niente

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    5. Credo che l'idea di non perdermi niente sia il motivo principale che me l'ha fatto perdere, sai?

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