2 nov 2015

La legge del mercato

Vincent Lindon, protagonista del film, per questo ruolo ha vinto la palma d'oro all'ultimo festival di Cannes. 
E il film - dal trailer - mi (ci, anche alle mie socie) sembrava interessante. 
Peccato che, alla fine della visione, l'espressione mia e della Tiz fosse più o meno simile a quella di Lindon nell'immagine qua sopra, borse comprese, nonostante i 90 minuti di durata. 
Sia chiaro, non che mi aspettassi che Thierry Taugourdeau, ritrovatosi disoccupato in un'età più vicina alla pensione che non all'apprendistato, ad un certo punto, stanco dei continui rifiuti, si trasformasse nell'angelo sterminatore e iniziasse ad ammazzare tutti, però ecco, quasi l'avrei preferito.
Thierry ha 51 anni (ehi, cazzo, pure io ho 51 anni!) ed è disoccupato. 
Il film inizia con lui a colloquio dopo l'ennesimo stage che - in concreto - non gli è servito a nulla, e, fra una lezione di danza con la moglie, un appuntamento in banca per una valutazione delle sue (poche) finanze, un colloquio a scuola per il rendimento del figlio e un'interminabile manfrina in cui cerca inutilmente di vendere la sua mobilhome ad un'altra coppia, ma senza riuscire a mettersi d'accordo sul prezzo, finalmente - non si capisce bene quando come e perché - trova lavoro come sorvegliante in un ipermercato, in cui l'unico interesse della proprietà è il profitto, che, si sa, non guarda in faccia nessuno: aumentare i guadagli diminuendo i costi. E il modo più veloce per diminuire i costi è ridurre il personale.
E Thierry, preso in mezzo, si troverà ben presto a fare i conti con la sua morale. 
Fino a che punto il bisogno di lavorare può spingerti ad accettare i compromessi di un mondo del lavoro sempre più cinico e spietato?
Un tema di indubbia attualità che ti porta a domandarti come ti comporteresti tu nei panni del protagonista, realizzato in maniera volutamente scarna ed essenziale.
Forse pure troppo.

15 commenti:

  1. Io quando leggo Palma d'oro a Cannes sento già suonare l'allarme cloroformio(sono un ignorantona,lo so),ed il cinema francese,di solito,non fa furori,da queste parti.Mi sa che posso traquillamente non mettere questo fra i titoli per farmi ricredere sulle Palme e la Francia ;)

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    1. A me invece - essendo curiosa come una scimmia - quando leggo Palma, Leone, Orso o Mongolino d'oro viene sempre la voglia di scoprire cosa ha spinto le giurie a premiare un determinato film o attore. Il più delle volte senza capirlo, in quanto anche qua ad ignoranza siam messe bene, non ti credere...
      In questo caso specifico Lindon è senz'altro bravo, è il film a non avermi convinto, nonostante la tematica e bla bla bla... :)

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  2. alla fine del film avevi anche i baffoni?

    p.s.: oggi ho postato pur'io, guarda tu i casi della vita

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    1. resusciti nel giorno dei morti? miracolo!!!! :)

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    2. Io veramente a fine film avevo la barba.... Poi, normalmente i film francesi li schifo un po' anche io, ma dal trailer prometteva bene, invece era tutto nel trailer, sarebbe stato un discreto cortometraggio.

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    3. Bene, approfitto per saltarlo :-)

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    4. Adesso vado a leggermi Danty, così sonnecchio un po' :-D

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    5. Oh, con le gambe che hai non hai bisogno di saltare, puoi serenamente scavalcarlo... :-D

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    6. Fascino ti odio, sappilo!

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  3. Io dico che di film così ce n'è sempre bisogno, dato che se ne vedono talmente pochi... scarno ed essenziale, è vero, e magari anche prevedibile. Però non è affatto un brutto film, ricorda parecchio da vicino il cinema dei Dardenne (l'anno scorso premiati per "Due Giorni, una notte"). Non sarà un capolavoro, e certo non pompa adrenalina nelle vene, ma io ho comunque avvertito il disagio del protagonista... che poi è lo scopo della pellicola.

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    1. L'ho avvertito pure io il disagio di Thierry, ci mancherebbe altro, però, sinceramente, mi aspettavo forse un approfondimento maggiore. Non so, il film è finito e io son rimasta lì con un'espressione un po' interdetta...

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  4. Nonostante questa tua recensione, resto molto curioso del film.
    Se riesco a recuperarlo me lo sparo senza dubbio.

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    1. Ma infatti era o molto curiosa pure io! :)
      Come dice KK è senz'altro una visione doverosa, resta il fatto che il risultato a me abbia lasciato un po' con l'amaro in bocca.

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  5. Calma piatta nel cinema francese, in certi film medi, che virano al mediocre. Cominciano ad assomigliarci?

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    1. No, secondo me la loro mediocrità è comunque più chic! ;)

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