Lo confesso: sono sensibile al fascino algido e coriaceo di Ed Harris.
Così, dopo essermi entusiasmata con il fantastico sceriffo Jackson da lui interpretato in "Sweetwater", ho pensato che questo Frontera, diretto dal semisconosciuto Michael Berry potesse essere interessante.
E non sono rimasta delusa.
Nel cast, oltre ad Harris abbiamo Micael Peña, Eva Longoria e, nel ruolo della moglie di Harris, Amy Madigan, che, nella vita reale è, pensate un po', la moglie di Ed Harris.
Da qualche parte al confine tra Messico ed Arizona, Miguel decide di attraversare la frontiera per cercare fortuna dall'altra parte, e, in compagnia di un amico, si mette in cammino.
Arrivati nei pressi di un ranch vengono aiutati da una gentile signora a cavallo, quando qualcuno, dalle alture circostanti, inizia a sparare. La signora viene disarcionata, cade, batte la testa e muore. Mentre l'amico si dà alla fuga, Miguel tenta di soccorrere la signora, e intanto, allarmato dagli spari,
sopraggiunge il marito Roy, ex sceriffo della zona ormai in pensione.
Com'è, come non è, il povero Miguel viene accusato di omicidio e incarcerato.
Paulina, la moglie, dopo averlo scoperto si rivolge ad un infamissimo coyote per raggiungere il marito e - povera donna - gliene succedono di ogni, che io guardavo il film e l'unica cosa gentile che mi veniva da dire era "basthasi!"
Ma Roy non è convinto della colpevolezza di Miguel, e, nonostante sia ormai in pensione, inizia ad indagare. Scoprendo che...
...il film - per quanto di stampo abbastanza classico e financo un tantino prevedibile, si fa vedere senza problemi. Per quanto mi riguarda, ovviamente.
Giusto per farvi capire come sto messa in questo periodo - grazie al cetriolo - questo film l'ho visto il 2 settembre. Così. Tanto per dire.
Per la cronaca - e per fortuna - Allacciate le cinture non ce l'ha fatta.
Grazie, Anica.