Cioè, non è che mi piaccia solo viaggiare. Mi piacciono un
sacco di cose, tra cui vedere film, mostre fotografiche, fare shopping, bere un
buon bicchiere di vino in compagnia degli amici. Anche più di uno (bicchiere,
intendo), sculettare impavida sul tacco 12, da cui non mi piace scendere
nemmeno quando faccio sesso. Vabbè, ma non divaghiamo.
Come saprete, nonostante la veneranda età, vivo con la
famigerata poison.mamma, che da donnino pignolo e stracciamaroni al limite dell’immaginazione
che era, si è trasformata negli anni in un involucro di donna un po’ meno
vitale di un acaro della polvere. E non avrei mai immaginato di rimpiangere gli
anni in cui spaccava il capello (e non solo quello) in quattro su ogni cosa. Da
come rifacevo il letto a come grattugiavo il parmigiano passando per la stesa
dei panni e/o lavaggio dei piatti. E, nonostante non abbia mai avuto la
patente, trovava da ridire anche sul mio stile di guida. Insomma, un trituramento di palle h24 7/7.
Adesso invece potrei entrare in casa (s)vestita come Dita
Von Teese, accompagnata dal 10º
Reggimento genio guastatori di Cremona e dirle che sto andando in
mansarda per una gang bang e lei non farebbe un plissè. Anche se, dimenticati i tempi in cui uscivo quasi tutte
le sere e rientravo ad orari non consoni per una brava ragazza, adesso ogni
volta che esco per andare in un posto che non sia l’ufficio lei patisce. Per
me, mi ha detto. Quest’estate, mentre la avvisavo telefonicamente che non sarei
tornata a casa a dormire, alle sue lamentele le facevo presente che avevo una
vita. E lei, fra i singhiozzi, mi ha risposto “sì, una vita sbagliata!”.
Pertanto, ogni volta che si avvicina il momento della partenza,
io devo valutare attentamente i tempi e i modi per mettere al corrente mia
madre del viaggio. Siccome sono stupida ma non del tutto, ho imparato che
troppo preavviso è deleterio, perchè ha tutto il tempo per mettere a punto una
serie di ricatti che vanno dal “non mi sento bene” al “mi sento morire”, quindi, avendo prenotato il volo venerdì
scorso, mi sono ben guardata dall’avvisarla dell’imminente partenza. E l’ho
informata soltanto ieri. In modo che le rimanesse poco tempo per rendersi conto
della cosa. Anche perchè immagino che, vedendomi preparare una valigia piena di
costumi e abitini leggeri, qualche domanda se la sarebbe posta comunque.
Il problema è che poi bisogna tornare. Ma pensarci adesso è
prematuro.
Io lo avrei detto domani sera... che tanto a far la valigia estiva quanto ci metti?? Ah, ti odio, tantissimo...ma poi in realtà io non ci andrei lo stesso così lontano ecco!
RispondiEliminaeh, ma la valigia "estiva" richiede lo stesso tempo di una valigia "invernale". Anzi, ho dovuto fare la ricerca degli indumenti messi da parte... i costumi, i sandali...
RispondiEliminascusa, dimenticavo chi sei...
RispondiEliminati scuso. ma proprio perchè sei tu, eh? :)
RispondiEliminaPura invidia per l'imminente partenza. Meno per il rientro, ma intanto...
RispondiEliminaMi spiace per la mamma spacca palle e non ti dirò "ma è sempre la mamma" che già lo sai no?
Buon viaggioooo!
@libby: io intanto vado. poi quando torno ci penserò. E la mamma... dobbiamo tenercela così, che ci vuoi fare? :)
RispondiElimina(grazie, farò in modo che il viaggio sia buonissimo!)
Ho cambiato link al blog.
RispondiEliminaSe vuoi aggiornarlo il nuovo è:
http://mafaldafunambola.blogspot.com
Che dire??????? fai buon viaggio, divertiti, rilassati e se ogni tanto ti fischieranno le orecchie, sarò io che ti sto pensando con somma invidia!!!!!!!!
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