Bruno, insegnante in un istituto alberghiero, è
infelice.
Un giorno arriva a scuola sua sorella Valeria – da cui
cerca inutilmente di non farsi trovare – che gli dice che la mamma è in fin di
vita.
Controvoglia accetta di tornare a Livorno, sua città
natale e, giunto al capezzale della madre, iniziano ad affiorare i ricordi, a
partire dall’estate del 71 quando, ai bagni Pancaldi, avviene l’elezione di miss
mamma. E la sua mamma vince, e le cose in famiglia iniziano a precipitare, fino
a quando il marito, geloso e possessivo, in una notte di pioggia, la sbatte
fuori di casa. Da lì in poi l’esuberante Anna, grazie al suo candido ottimismo,
incurante delle voci di una provincia maliziosa, riuscirà a tirare a campare
alla meno peggio, facendo di tutto per amore dei suoi figli. Anche se Bruno, da
tutto quell’amore fuggirà. Per tornare, negli ultimi giorni di vita della madre,
ancora vitale a dispetto di tutte le prognosi mediche, e provare a riconciliarsi
col passato.
Film delizioso, con un cast perfetto. Immensa la
Sandrelli, bravissimo Mastandrea dall’insolita cadenza toscana, e nostalgica
colonna sonora, che comprende, fra le altre, “Eternità” dei
Camaleonti.
Che, essendo sempre stata una bambina allegra,
adoravo.
E – anch’io – come Bruno,
nelle foto avevo sempre il
broncio.
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