Giovedì pomeriggio, mentre stavo abbandonando l’ufficio per
andare in palestra, è arrivata la signora delle pulizie. E’ una ragazza
simpatica, più o meno della mia età.
Vi vedo che avete già storto il naso e state per
puntualizzare “eh, ma allora NON E’ una ragazza!”. Farò finta di niente, per
questa volta.
Fatto sta che è arrivata con un vassoio. Che oltre ad
essere simpatica, è anche un’eccellente cuoca, e capita (troppo) spesso che
arrivi in ufficio portando torte, biscotti, pizzette, frittelle salate con le
acciughe (le mie preferite) e cose così, tutte preparate da lei.
Nel vassoio c’erano i biscotti pasquali.
Rettangolari, tranne uno, quello rotondo, con l’uovo sodo in mezzo.
Buoni, che ve lo dico a fare?
Buoni, che ve lo dico a fare?
Comunque alla fine il biscotto rotondo con l’uovo sodo me
lo sono portato a casa. Che la cena prevedeva insalata e Philadelphia (senza)
phantasia.
In questo modo il Philadelphia l’ho conservato.
Per l’insalata del venerdì sera.
Per l’insalata del venerdì sera.
State calmi. Uno per volta vi inviterò tutti a cena,
promesso.
Lo so che non vedete l’ora.
Lo so che non vedete l’ora.
A casa mia ogni volta che mia mamma preparava le uova
sode mio padre arrivava e mi chiedeva “Giochiamo all’uovo?”
Che, per chi non lo sapesse, consiste nel tenere in mano
l’uovo sodo mentre l’altro lo colpisce con un altro uovo. Vince chi riesce a
mantenere intero il proprio uovo, rompendo quello dell’altro.
Ovviamente ogni volta iniziava una
pantomima alla ricerca dell’uovo “perfetto”.
E vi sembrerà stupido, ma ci
divertivamo davvero, mentre mia mamma ci guardava con divertito disappunto.
E ogni volta che mi capita di avere un
uovo sodo fra le mani, mi torna in mente il sorriso di mio padre.
prima di tutto ciao!
RispondiEliminasono contenta di rileggerti.
oggi è il compleanno del mio papà e, anche se ogni tanto gli tirerei una botta in testa, ora lo chiamo e gli ri-faccio gli auguri: il tuo post mi ha commosso :D
ciao cara... grazie!
RispondiEliminae sì, gli auguri faglieli... :)
e quindi non hai giocato stavolta con l'ovetto...
RispondiEliminae no.
EliminaHai commosso anche me... Anche se con me non si fa grossa fatica, in genere.
RispondiEliminaMa questa scena è davvero toccante.
Quando mi inviti a cena?
P.S. Per giocare con le uova sode, ovvio!! :P
RispondiEliminae io che pensavo non vedessi l'ora di sperimentare la mia famosa arte culinaria... :)
Eliminabeh, in effetti il Philadelphia fa' proprio gola ;D
Eliminaeh, lo so bene!!! ;)
EliminaPerchè non hai visto la classe con cui apro le scatolette di tonno... tzè!
E' davvero un bel pensiero :)
RispondiEliminaCiao,complimenti..i tuoi post mi hanno rapito,uno dietro l'altro,scrivi molto bene.
RispondiEliminaMolto carino il gioco che facevi con tuo padre..:)
Seguirò il tuo blog se non ti dispiace..un bacio
ciao Rebecca, grazie... e no che non mi dispiace, ci mancherebbe! :)
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