11 giu 2015

Ho fatto cose, ho visto gente, ho speso soldi, son tornata da Parigi.

Sono un po' in fase apatia portami via, avete presente quando avreste voglia di fare qualcosa (nello specifico scrivere un post) ma allo stesso tempo non sapete bene di cosa parlare e quindi la voglia vi passa? Ecco.
Potrei parlare anch'io della famigerata quanto misteriosa questione dei cookies. ma, a parte non averci capito una beata minchia a quadretti, mi verrebbe da aggiungere che, conoscendomi, se in questo blog ci fossero dei cookies, io me li sarei già mangiati, e, se ne fosse rimasto uno da qualche parte, ormai sarebbe diventato come la Luisona.
Potrei anche raccontarvi che la settimana scorsa ho visto un film tanto tanto carino, che si intitola "Il fascino indiscreto dell'amore".
Si intitola così qua in Italia, ovviamente, perché il titolo originale sarebbe Tokio Fiancée. E' la trasposizione cinematografica del romanzo autobiografico "Nè di Eva nè di Adamo" di Amélie Nothomb, di cui - nonostante abbia letto interviste e recensioni che mi hanno spesso incuriosito - non ho mai letto nulla. La protagonista è Pauline Etienne, già vista in La religiosa e  2 automnes 3 hivers, e l'ho trovata davvero molto brava. 
Potrei, dicevo, ma siccome non saprei esattamente cosa dire, non dico. Ma io e la bionda siamo uscite dalla sala col sorrisino ebete di quelle che hanno visto un film tanto tanto carino.


Sono stata a Parigi, cosa che non sarà sfuggita ai mie 4 follower(s) su Instagram. 
Sono stata a Parigi, per la settordicesima volta, credo.
E, per quanto potrà sembrare banale, io adoro Parigi. 
Infatti è proprio per questo che ci sono stata per la settordicesima volta. 
Il nostro volo è atterrato sabato alle 12.30, e alle 14.30 stavamo affrontando senza vergogna la nostra prima birra, in accompagnamento all'insalata presa nella prima brasserie trovata vicino al nostro hotel. Che certe abitudini bisogna mantenerle, e la Leffe alla spina è ormai il nostro rituale francese. 
E lo so che la Leffe è una birra belga, e che in Francia sarebbe più corretto bere Kronenbourg, al limite. Ma, potendo scegliere, e, soprattutto, dovendo pagare, io bevo quello che mi piace, soprattutto perché - almeno da queste parti - la Leffe alla spina non si trova facilmente. 
Detto ciò mi piacerebbe raccontarvi un po' di cose, ma cosa c'è ancora da dire su Parigi che la gente non abbia letto un po' ovunque e sappia già a memoria?
Ad esempio che, la prima domenica del mese, la maggior parte dei musei parigini sono ad ingresso gratuito, e noi ne abbiamo approfittato per visitare, nell'ordine:
il Musée Rodin (79 rue de Varenne - Mètro: Varenne linea 13 o Invalides linee 13 e 8 - RER C Invalides)
il Muséè du quai Branly (37 quai Branly - Métro Alma-Marceau o Iéna linea 9, Ecole Militaire linea 8, Bir Hakeim linea 6 - RER C pont de l’Alma oppure Champ de Mars - Tour Eiffel) dove volevo assolutamente vedere la mostra Tatoueurs, Tatoués.


Il museo (delle arti primitive o delle arti e civiltà d'Africa, Asia, Oceania e Americhe) è stato aperto nel 2006, ed è, a prescindere dalle mostre temporanee, molto interessante. Ad esempio, percorrendo la rampa di accesso agli spazi espositivi, si cammina sull'installazione permanente (di Charles Sandison) "The River", un vero e proprio fiume di parole in movimento, e l'effetto - credetemi - è, oltre che fluido, estremamente affascinante. 
Il Musèe d'Orsay, (1 Rue de la Légion d'Honneur - Métro Solferino, linea 12 - RER C, Musée d'Orsay) situato nell'ex stazione ferroviara (la Gare d'Orsay, appunto) dove ci siamo dedicate alla visita del 5° piano, quello dedicato agli impressionisti, e, per conludere, le Centre Pompidou, (place Georges Pompidou - Métro: Rambuteau linea 11, Hôtel de Ville linee 1 e 11, Châtelet–Les Halles linee 1, 4, 7, 11, 14 - RER A-B-D Châtelet–Les Halles)  dove potermi perplimere in tutta scioltezza di fronte all'arte contemporanea. Per quanto certe opere siano indubbiamente affascinanti, altre mi lasciano spesso interdetta, e mi ritrovo a guardarle con la tipica espressione della mucca che guarda il treno, sentendomi anche abbastanza deficiente. e con la convinzione che l'artista mi stia prendendo per il culo. Probabilmente è un mio limite, in quanto di arte, come di un sacco di altre cose, non capisco nulla. 
Ma, siccome non di solo cultura vive l'uomo (o, nel nostro caso, la donna) abbiamo deciso che, avendo risparmiato sull'acquisto di ben 4 biglietti di ingresso, potevamo fare le fighe e concederci il momento "dacci oggi il nostro birrino quotidiano" al bar in terrazza del Centro Pompidou, che, per una botta di fantasia davvero spinta, si chiama  Georges. dove una birra costa solo 9 euro, ovvero il doppio rispetto agli altri posti. Va detto però che per quella cifra ci hanno portato anche 8 olive. 

Portrait de femme algérienne, Marc Garanger. Algérie,
tirages d'exposition négatifs monochromes, 1965
Tatoueurs, tatoués




27 commenti:

  1. Ah, non sapevo fossi andata via...bentornata!!

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    1. ah, ma si è trattato solo di un week end un po' più lungo... però grazie! :)

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    2. Una mezza settimana insomma :-D

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    3. sì, però "mezza settimana" sembra un periodo più lungo! :)

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    4. Vero, forse era meglio usare 1/8 di mese :-)

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  2. Quanto è bello tornare a Parigi, un po' meno tornare da Parigi. Ottime scelte per i musei, e ottime dritte per chi da quest'anno non può più usufruire della free entry under 25.
    In autunno dovrei farci una capatina, non vedo l'ora :)

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    1. Ps: L'indiscreto fascino lo sto aspettando da un po', ma nelle sale circostanti (o nell'etere) non si decide ad arrivare.

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    2. Datemi tempo, arriverò :-D

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    3. @Lisa: assolutamente d'accordo, nonostante ci sia stata più volte ogni tanto sento il "bisogno" di tornarci... e per quanto riguarda l'indiscreto Fascino - che non è il mio simpatico amico - cerca di recuperarlo, perchè è davvero delizioso... :)

      @Fascino: tranquillo, fai pure con calma! :)

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  3. AHHHHHH!!!! Ecco dov'eri finita!!!!!!!! Parigi mi è rimasta nel cuore, e per me che non amo particolarmente le grandi città, è veramente una strana cosa. io ci sono stata una volta sola, per un'intera settimana, mi sono "sladinata" le gambe sui gradini della metrò, quelli di Montmatre e diversi altri ameni luoghi, tanto che quando una sera stanchi e provati abbiamo deciso che una cena sugli Champs Elyses valeva bene un regno....... alla proposta del cameriere di andare in una saletta al primo piano (più tranquilla) abbiamo gentilmente declinato l'invito....... salvo poi scoprire che la toilette di cui avevo urgente bisogno era non al piano terra, e nemmeno al primo, bensì al secondo piano........... però quanto mi è piaciuto!!!!!!!!! ci tornerei domani....... e invece quest'anno mi tocca Ibiza..... evvabbè, dai non mi posso lamentare.

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    1. Ciao Giliola!
      Ma no, son stata via solo 4 giorni... ! E comunque pure io a Parigi ci tornerei domani...
      Ibiza? Beh, dai, c'è davvero di peggio... :)

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  4. Otto olive. E ti lamenti?
    Ciao amica mia. Ti penso e nomino sempre tanto anche se sono brutta e cattiva e sono pochissimo presente.

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    1. Lamentarmi? Scherzi? Non le abbiamo nemmeno finite!!!! :)
      Ciao splendore. Ti penso sempre pure io e ho tanta voglia di vederti. E sei sempre bellissima, tu. ♥

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  5. se organizzi la ottordicesima volta, desisti dal partire e passami il pacchetto completo, che io sono a meno uno........

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  6. eh, il Musèe d'Orsay! certo una birra senza neanche un pezzetto - chessò - di salsiccia di bra è un po' triste...

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    1. In effetti un pochino, sì. Ma sai che noi sappiamo accontentarci, no?

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  7. Meraviglia meravigliosa. Come giustamente risalta dalle tue parole. Hai scelto poi immagini molto suggestive.
    Un sorriso per il fine settimana.
    ^___^

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  8. con le otto olive avrete saltato la cena...

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    1. Ma anche la colazione la mattina dopo! :)

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  9. ...come ti capisco...
    amo alla follia io pure il ritmo lento e decadente di Parigi, quell'aria di vissuto e di vivente che c'è sempre, e che assicura atmosfera e armonia, bellezza e glamour... andarci con la migliore amica poi è il top... lo ben so!

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    1. Hai perfettamente ragione, Parigi ha un fascino tutto suo. Ci tornerei domani.:)

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  10. Il birrino quotidiano è d'obbligo, ma a quella cifra forse avrei rinunciato. Bella Parigi, ci sono stata un secolo fa e vorrei tanto tornare.

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    1. Posso capire benissimo, noi in quel caso eravamo consapevoli che il prezzo sarebbe stato eccessivo, ma siamo entrate dicendo "e mica potranno farci pagare una birra più di 10euro, no?" :)

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