12 mag 2014

Enemy

Il caos è ordine non decifrato. 


Dopo l'ottimo Prisoners, Jake Gyllenhaal torna a lavorare con Denis Villeneuve, che dirige questo film ambizioso quanto inquietante, tratto da "L'uomo duplicato" di Jose Saramago. Che è nel mio Kindle in attesa di lettura, assieme ad un altro centinaio di titoli, uno più, uno meno. Credo che troverò il tempo per leggere tutti i libri che sto accumulando solo da morta, probabilmente. Ma sono fiduciosa. 
Il film ha vinto il Leone Nero all'ultimo Courmayeur Noir in Festival, ma non mi pare che al momento sia prevista una sua distribuzione in sala. 
Confesso che sono arrivata alla fine un po' confusa. E alla scena finale mi è sfuggito un "Eh?"
Un film che sicuramente si presta a diverse interpretazioni, e che non lascia certo indifferenti, grazie anche ad un sempre più bravo Gyllenhaal. 
Non avendo letto il libro, non so dire se i ragni ci fossero anche lì oppure no.
Perché il film inizia con un uomo (Jake Gyllenhaal) che assiste ad uno spettacolo erotico che si conclude con una donna che, scoperchiato un vassoio, libera una tarantola per poi schiacciarla col piede, mentre tu ti chiedi il why e il because. 
Ambientato in una Toronto deserta, dai colori lividi che il regista, con una fotografia che, desaturando, riesce a rendere ancora più spettrale, il film affronta il tema del doppio, tòpos del genere noir e thriller. 
Adam Bell, professore di storia, conduce una vita abbastanza monotona e priva di slanci. Un giorno, un suo collega gli suggerisce la visione di un film, e Adam, con l'entusiasmo che lo contraddistingue, decide di noleggiarlo, per poi guardarlo svogliatamente. Non fosse che, ad un certo punto, nota, nel ruolo di un personaggio secondario, un attore che è identico a lui.
Incuriosito, recupera tutte le informazioni che riesce a trovare sull'attore, e una mattina si reca all'agenzia che lo rappresenta. E' sabato, non c'è nessuno, ma il portiere lo riconosce (o meglio, crede di riconoscere Anthony, l'attore, e gli consegna una busta "riservata personale". Adam in questo modo riesce a recuperare anche l'indirizzo di casa di Anthony e gli telefona. Ma Anthony non è in casa, e risponde la moglie, che lo scambia per suo marito. Perché, oltre ad essere identici nell'aspetto, i due uomini hanno anche la stessa voce.
La curiosità di Adam diventa una specie di ossessione, e, dopo essere riuscito a parlare con Anthony l'attore, che inizialmente crede si tratti di un fan/stalker, lo minaccia di chiamare la polizia. Salvo ripensarci e proporgli un incontro.
In un bar del centro? No, in una stanza di un hotel in periferia.
Mentre Adam inizia a non essere più sicuro della sua identità, complice anche un incontro con la madre (Isabella Rossellini), Anthony, più intraprendente e risoluto, propone uno scambio di ruoli.
E...

la storia si ripete due volte: la prima come tragedia, la seconda come farsa.

39 commenti:

  1. Allora, intanto buongiorno. Poi, ieri ho cercato di guardarlo anch'io, ma...si vedeva abbastanza male e non capivo se ciò era nelle intenzioni del regista o se la copia di cui ero in possesso non fosse un granché...leggendoti, credo che fosse una combinazione delle due cose (eppure l'ho preso da un sito sicuro), quindi attenderò versione migliore, peccato...

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    1. E buongiorno a te!
      Guarda, all'inizio ho avuto le tue stesse perplessità, poi sono giunta alla conclusione che fosse l'intenzione del regista...

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  2. nonostante la tua confusione, questo non me lo perdo... ;)

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    1. Brava!
      (io come al solito farò al contrario...) ;)

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  4. il libro è straordinario, senza se e senza ma :)

    http://stanlec.blogspot.it/2013/12/luomo-duplicato-jose-saramago.html

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    1. Ismaele, lo immagino, infatti è già nel mio elenco letture prossime future... :)

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  5. Anch'io ho il libro, ammetto che volevo saltarlo e passare subito al film data anche la bravura di Villeneuve; ora che mi dici di alcuni difficoltà logiche forse leggerò prima il libro :)

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    1. Nico, magari le difficoltà sono solo mie che sono notoriamente un po' tonta, eh? :)

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    2. No ma dato che in rete per ora è solo in inglese con i sottotitoli, credo che la difficoltà sarà anche mia :D

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  6. andrò controcorrente su Prisoners che reputo "solo" un buon film. detto ciò, questo mi incuriosisce parecchio, ma vorrei prima leggere il romanzo. magari se aspetto l'uscita italiana, di Saramago riesco a leggerne altri tre o quattro...

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    1. Beh, reputarlo "solo" un buon film, con tutte le ciofeche che escono mi sembra già tanta roba.
      E credo che leggere prima il libro potrebbe senz'altro aiutare... :)

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  7. ah, così, giusto per non sentirti la più tonta: io Primer l'ho visto due volte e non l'ho capito. ho pure letto la trama su wikipedia e... indovina? non l'ho capito lo stesso

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    1. Lo apprezzo molto...
      Tu pensa che io non ho nemmeno la più pallida idea di cosa sia "Primer", fai tu... :)

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    2. Primer ricordo che è tra quelli che vorrei vedere, potrei fare un tris di film incomprensibili, e ricordo anche Upstream color tra quelli da vedere, ma non so più perché... Amnesia portami via. :-)

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    3. è un film di fantascienza con due tipi che scoprono come viaggiare nel tempo (di poco, non di ere). e io, da quando si sdoppiano e si osservano (hai presente Ritorno al futuro ma senza un briciolo di ironia? ecco) mi sono perso. che poi non è che non mi è piaciuto, semplicemente mi sarebbe piaciuto capirlo

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    4. @Tiz: ma non era Marta portami via?

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    5. «non è che non mi sia piaciuto» forse sarebbe stato più italiano, ma credo sia un peccato veniale che sto scontando mò, con una giaculatoria di condizionali/congiuntivi che non s'è mai vista in un'unica frase...

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    6. @Dantès: chi è Marta? :-))

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    7. poison, spiegaglielo tu a 'sta principiante ;)

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    8. ma tipo Marta, portami via dalla libertà che non è sempre poesia?

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    9. Marta per me è la gallina di Lupo Alberto, lì mi fermo e lascio che l'ignoranza mi sommerga.

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    10. Ok, sono snob, prendiamolo come un dato di fatto, ma ditemi chi acciderboli è 'sta Marta!

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    11. ecco qui, e che non si dica che non facciamo curtura

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    12. Ho dovuto praticare un esorcismo al pc, pronunciando le parole "Ciro, bello 'a mamma, esci da questo compùterr!" Non lo fate mai più, @Dantès, mi cade il mito della tua snobbità! :-)))

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    13. ma povero Sebastianelli, con l'aria che avevano quelli lì un po' sfigatelli di quel periodo. e d'altra parte la vita non è che gli sorrise neanche dopo... detto ciò, io sono così snob che snobbo gli snob. quindi viva Marta portami via

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    14. Sulla musica io non ho pietà e neanche mezze misure, Ciro Sebastianelli non esiste.

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  8. Io l'ho amato questo film la metafora del ragno insomma alla fine il nostro più grande nemico siamo noi

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    1. E ci sta, ma a me la metafora del ragno in questo caso specifico sfugge, però.

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  9. Interessante, anche il libro...

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  10. Uh, ma quindi lo si riesce già a reperire in qualche modo! Bene, cercherò di trovarlo e, nei miei limiti, capirlo!

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  11. Devo vederlo assolutamente, poco ma sicuro.

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  12. Blindness, tratto da Cecità di Saramago, mi piacque molto, nonostante partissi molto scettica, visto lo stile personalissimo e la profondità sterminata dell'autore... Ora mi hai incuriosito! :)

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    1. Oh, ma quanto mi piace riuscire ad incuriosire le persone! :)

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