24 apr 2014

Holy Ghost People

A un certo punto mi sono detta "cazzo, ma questo è il secondo episodio di True Detective, ci sono gli invasati che pregano con le braccia al cielo ascoltando in estasi il sedicente predicatore!". 
E invece.
No.
Non siamo in Louisiana ma in Tennessee. 
Al posto di Rust abbiamo Wayne. Che è un ex marine coi baffi, e qualche problema con l'alcool. 
Il film inizia con lui che si sveglia con la faccia insanguinata, si alza, e trova una sconosciuta nella doccia. 
"E tu chi cazzo sei?" 
E lei gli spiega chi cazzo è. E - assieme alla mia recensione cazzara - parte il flash back con lui fuori da un locale (il cui nome è saints and sinner, ma sul serio?) che viene corcato di mazzate non si capisce per quale motivo da tre energumeni. Lei, che fa la barista nel locale di santi e peccatori di cui sopra, più peccatori che santi, così ad occhio e croce, interviene in sua difesa. Lei avrà una taglia trentotto e due dei tre hanno il fisico da rugbysti di seconda linea, ma che ci frega? Lui allora ha un rigurgito di orgoglio maschiAle e inizia a menar cazzotti come Tyson quand'è di buonumore. Ma siamo sempre tre contro uno, e alla fine i tre si stancano di prenderlo a calci e se ne vanno. 
E a te viene anche il dubbio che il film possa prendere una piega interessante.
E invece.
No. 
La ragazza (Charlotte) ci racconta, con voce fuori campo, la triste storia sua e di sua sorella Liz da quando è morta la madre. E torna da Wayne chiedendogli di prestarle la macchina. 
Wayne, che sarà alcolizzato ma non scemo, le risponde che se lo può scordare.
Allora lei gli chiede di accompagnarla in un posto. Perché la mamma sta poco bene e lei deve assolutamente riportare a casa sua sorella.
E lui accetta.
Mi correggo. Forse, a ben pensarci, lui è anche scemo.
Charlotte, sempre con la voce fuori campo, ci spiega - casomai non l'avessimo capito prima - che la mamma è morta e che a volte raccontare una balla può servire. Grazie per averci illuminato Charlotte, davvero.
Il problema - vero questa volta - è che Liz, che nel frattempo è diventata una tossica che Christiane F. al confronto sembra un'orsolina, è entrata a far parte della Chiesa del Comune Accordo, e ha scritto una lettera a Charlotte affinché vada a salvarla.
Charlotte, devastata dai sensi di colpa, a colpi di unghiate si procura stimmate sui palmi delle mani e i due si mettono in viaggio attraverso una strada panoramica, finché giungono in prossimità dell'accogliente Chiesa del Comune Accordo (Mezzo Gaudio).
strada panoramica



Tripadvisor's hospitality award 2013
Scendono dall'auto e sembra di nuovo di essere tornati sul set di True Detective, quando Rust e Marty arrivano nel bordello di montagna. 
E invece.
No.
I due arrivano nella comunità pentecostale (che fosse pentecostale l'ho letto in giro) fingendosi padre e figlia alla ricerca della fede. 
Qualcuno adesso vada a prendere i popcorn, la scatola dei cliché, i sacchetti dei luoghi comuni e li porti tutti qui, subito!
Fatto? 
Bene, riprendiamo. 
Trovano Fratello Billy (uno che ha un po' la faccia da disturbato di Giovanni Ribisi. ma non è lui) che, fra un sermone, una ballata rock e un'esibizione di serpenti viene acclamato dalla folla di fedeli, compresa misteriosa ragazza sfregiata, scemo del villaggio che ride sempre, uomo di colore malato di cancro e reduce del Vietnam (nient'altro?), oltre al presunto braccio destro di fratello Billy, uno con la faccia a metà strada tra il minchione e il serial killer sociopatico.

Billy e il serpente tentatore


Assistiamo random ad un battesimo nel lago con tanto di immersione, a Charlotte che si guarda in giro ma ovviamente non c'è traccia di sua sorella, a Wayne che si guarda in giro ma ovviamente non c'è traccia di una bottiglia, i due vengono ospitati in una baracca e Charlotte si trasforma da ragazzina in anfibi short e canotta in un clone di Laura Ingalls, che tu ti chiedi da dove cazzo ha tirato fuori quel vestito giallino da holly hobbie. La prima notte ha gli incubi lei, la seconda notte ha gli incubi Wayne. Se ci fosse stata una terza notte avrei avuto gli incubi io, probabilmente.
Ma, per non farci mancare nulla, fra un altro giro tra i serpenti, un'altra ballata e un altro sermone, ecco che arriva la fustigazione sul palco del serial killer sociopatico perché, nonostante sia sposato ad una donna meravigliosa ha spesso e volentieri pensieri impuri nei confronti di altre donne, e questo non va bene. 
No no no. E no.
Sì. Sono la donna meravigliosa. E allora?

Ovviamente la coppia, il cui comportamento rende sospettosi i membri della comunità, si ritroverà ad interrogarsi e ad affrontare vecchie paure e nuovi dubbi, fino al momento in cui, quello che è successo alla sorella di Charlotte diventa fin troppo chiaro.
Una tematica interessante quanto inquietante, oltre che sempre attuale.
Peccato che, nonostante il film ogni tanto abbia del momenti (miracolosamente) interessanti, la sceneggiatura debole e farcita di stereotipi  fa sì che il film si trascini in una via crucis di vorrei ma non posso, con i personaggi, alcuni dei quali avrebbero meritato senz'altro un maggior approfondimento, messi lì quasi per caso. 
Il regista (Mitchell Altieri) si è ispirato all'omonimo documentario girato nel 1967 da Peter Adair, e infatti nel film vengono utilizzati anche brevi spezzoni del documentario stesso. Ma non è sufficiente. Ed è un vero peccato, perché, sceneggiato in un altro modo, avrebbe senz'altro potuto essere molto più interessante.
E invece.
No.

E' finito? 

20 commenti:

  1. uh l'ho visto e ne parlo da me domani....è vero sembra avere un po' l'aria alla True detective all'inizio ma poi svicola per altro...del resto se il regista prima si firmava assieme al suo sodale ( qui produttore) The Butcher Brothers...un motivo ci sarà....

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    1. ah ah ah! allora verrò a leggerti.
      Io all'inizio mi ero anche illusa, ma l'illusione è durata poco....

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  2. Dalla trama sembra durare 4 ore! Signur, poi la voce fuori campo! Io passo. :-))

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    1. ah ah ah ah! per fortuna dura molto meno!

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    2. ma, a proposito di sòle, Tiz, tu non eri andata a vedere Noè? a quando la tua recensione?

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    3. A volte è bello leggere i film senza doverli vedere...grazie Poison!

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    4. @Dantès: no, l'abbiamo cassato, sostituendolo con il pessimo Transcendence, del quale non mi spreco neppure a fare una rece, tanto è brutto brutto brutto.

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    5. ma la gggente devono sapere: racconta!

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    6. Paul Bettany è dimolto carino, Johnny Depp dimolto meno, ormai, Rebecca Hall è come Scarlett, ma peggio, tutti gli attori sono sotto il minimo sindacale, la storia è un frullato di brutti racconti di fantascienza, disgustoso per consistenza e odore e dal sapore di cartone rimasticato.
      Non voglio dire altro e mi appello al quinto emendamento.

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    7. ora lo dico e poi tutti mi daranno addosso... più noioso di Gattaca e di Contact?

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    8. Allora, per me Gattaca è un bel film e Contact è così così, questo non è noioso (cioè, per carità, anche) ma soprattutto è bruttissimo, la storia è risaputa, mal congegnata, zoppicante, non si capisce se il protagonista sia buono o cattivo o checccazzo, recitato male, bruuuuuutto......

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    9. Dico la mia anche se non richiesta. Gattaca è un bel film con una bella colonna sonora. Sheltering

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    10. e lo so di essere piuttosto solo contro Gattaca...

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  3. quando ho letto «presunto braccio destro di fratello Billy» ho immaginato l'arto e mi sono chiesto che cazzo volessi dire. così, giusto per farti capire come sto messo...

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    1. guarda, fra l'altro l'arto (o - se preferisci - artro) di Billy recitava molto meglio del suo braccio destro. :)
      Adesso stai meglio, vero?

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  4. Poison, pensavo terminasse alla foto della strada panoramica...
    E invece no
    Guarderei il film solo per la tua recensione molto divertente.
    Buona giornata. Sheltering

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    1. ah ah ah! Grazie.
      Non mi sono risparmiata, in effetti! :)

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  5. Ma, e io che pensavo.
    E invece.
    No.

    Ahahahahaha, I love you assai.
    Che peccato. Sembrava davvero interessante questa roba ma, insomma, se devo pipparmi sempre le stesse quattro scemenze su peccato, omicidi, gente mentecatta del sud, allora no.

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