23 set 2013

Strange Circus (気球クラブ、その後 Kimyō na sākasu)

Sion Sono è un folle visionario. Nel senso più geniale del termine. 
Ma credo di averlo già detto in altre occasioni.
E la frase riportata nell'immagine riassume perfettamente questo Strange Circus, che si apre sulle note di Bach e ci porta al circo (sequenza splendida), dove Black Shadow introduce il primo numero dello spettacolo: "C'è qualcuno nel pubblico a cui piacerebbe essere ghigliottinato?".
Ed è qua che appare la piccola Mitsouko, il cui personaggio ci viene introdotto così: "Ero stata condannata a morte sin dalla nascita. O forse... era mia madre a dover essere giustiziata e noi ci siamo scambiate di posto. Per quanto indietro possa tornare con la memoria sono sempre stata circondata da ghigliottine".
Ma chi è Mitsouko?
E' la bambina che, dopo aver visto i genitori fare l'amore viene costretta dal padre, Gozo, che è anche il preside della scuola che frequenta, ad assistere agli amplessi fra i genitori nascosta in una custodia di violoncello, quella stessa custodia dove l'uomo farà entrare la moglie Sayuri, costringendola a guardarlo mentre stupra la figlia? O è la diabolica creatura che si sostituirà a sua madre quando lei, incidentalmente, morirà in seguito ad una caduta dalle scale? 
O semplicemente Mitsouko e Sayuri sono il frutto della fantasia (malata, e vabbè) di Taeko, misteriosa scrittrice costretta su una sedia a rotelle anche se è perfettamente in grado di camminare? 
O il romanzo che sta scrivendo è forse autobiografico e Mitsouko e Sayuri non sono personaggi immaginari? 
E' chi è veramente Yuji, essere a detta di tutti asessuato che la casa editrice assegna a Taeko, incaricandolo di scoprire la verità sul passato della donna?
Ma soprattutto, chi è davvero Taeko?
E che fine ha fatto lo spregevole Gozo?
Quando pensi di aver capito Sion Sono è lì che ti aspetta, pronto a mischiare nuovamente le carte in tavola, confondendoti le idee per l'ennesima volta. 
Fino all'incredibile finale, dove il delirio era iniziato, e dove il cerchio (forse) si chiude.

"Io ero lei, e lei era me".




8 commenti:

  1. Adoro il nuovo sottotitolo del blog :p

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    1. ah ah ah!
      Grazie splendore!
      Se va tutto bene venerdì lo cambio! :)

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  2. Film dal fortissimo impatto visivo e visionario. A me non convinse proprio del tutto, però, come ci fosse qualcosa di forzato nel meccanismo.

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    1. A me questo ha convinto già di più rispetto a "suicide club" ad esempio. L'ho trovato più risolto e con un filo conduttore più logico, se di logica si può parlare quando si tratta di Sion Sono.

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  3. Ti stai buttando sui deliri giapponesi? XD
    Bello, visto l'amore per la terra dove probabilmente sono nata in un'altra vita, recupererollo, questo e anche quello che hai recensito qualche giorno fa!

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    1. Sion Sono mi incuriosisce parecchio, ero rimasta affascinata dalla visione di "love exposure" e sto tentando di recuperare tutto il resto! :)

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