11 nov 2012

Argo


Cazzo, che bel film.
Tensione e ironia, cosa abbastanza insolita per un film del genere.
Se è vero che tre indizi fanno una prova, Ben Affleck si conferma regista di tutto rispetto. 
Oltre ad aver perso, negli anni, quell'aria da bisteccone bollito, il che non guasta. 
Durante i titoli di testa ci viene mostrata, per sommi capi, la situazione dell'Iran, dalla deposizione di Mossadeq da parte di Reza Pahlavi con l'aiuto di USA e UK, fino alla sua fuga in America e all'avvento di Khomeini. E il film prende il via, il 4 novembre 1979, con la folla inferocita davanti all'ambasciata americana di Teheran, che protesta perché vuole che lo scia torni in paese, per essere processato e giustiziato. 
Prima che i manifestanti facciano irruzione all'interno si assiste a una frenetica lotta contro il tempo da parte del personale, impegnato a distruggere e incendiare tutti i documenti. E nella concitazione del momento 6 dipendenti dell'ambasciata ne approfittano per fuggire, trovando rifugio a casa dell'ambasciatore canadese. 
Ma la loro sicurezza è in bilico, perché i pasdaran non ci metteranno molto a rendersi conto che nell'ambasciata manca qualcuno. 
Dall'altra parte dell'oceano, negli uffici della CIA, sono già riuniti per escogitare un sistema per riuscire a riportarli a casa possibilmente vivi. 
Dopo aver accantonato un'improbabile "scampagnata" di 300 miglia in bicicletta fino al confine con la Turchia, Tony Mendez, esperto in operazioni di quel genere, ha un'idea. La realizzazione di un finto film, con tanto di finta produzione holliwoodiana, in cui i nostri sei saranno i membri della finta troupe. 
Mendez si mette in contatto con un suo amico truccatore a Hollywood e l'operazione prende forma. 
Le scene holliwoodiane, grazie agli immensi Alan Arkin e John Goodman (lui immenso in tutti i sensi) sono sarcasmo puro, fantastiche. 
Mendez arriva in Iran, entrando nel paese dalla Turchia. Infatti ad un certo punto lo si vede a Istanbul, all'ingresso della Moschea Blu, salvo poi ritrovarlo, un attimo dopo, all'interno di Agya Sofia (lo so, sono una stracciamaroni, ma ero lì una settimana fa, e non potevo non notarlo). 
Argo è - oltre al titolo del film che stiamo vedendo noi - il titolo del finto film di fantascienza che si finge di voler girare nel paese e nel quale, in una scena all'aeroporto, visionando lo storyboard, i guardiani della rivoluzione sembrano appassionarsi, quasi identificandosi nei protagonisti. 
Il film scorre veloce senza mai perdere ritmo e intensità, fino al momento in cui l'assistente di volo annuncerà che: "abbiamo lasciato lo spazio aereo iraniano, possiamo riprendere a servire bevande alcoliche". 
Oltre ai già citati Arkin e Goodman, ottima prova di Bryan Cranston nei panni di Jack, funzionario della CIA capo di Mendez, che autorizza l'operazione. 
Due ore di suspense, ironia e sarcasmo. Un trittico perfetto, riassumibile in: 
"Argo, vaffanculo!"
p.s. gli ostaggi dell'ambasciata americana vennero liberati dopo 444 giorni.

24 commenti:

  1. Confermo, capolavoro, battute fantastiche "preferirei restare a casa a contare le rughe sulle palle del mio cane", la scena della vendita dello script, e vogliamo dire qualcosa delle iraniane che azzannano una coscia di pollo del Kentucky Fried Chicken? Lo voglio rivedere.

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    1. Gran film davvero. Per una volta le aspettative non hanno deluso, anzi.
      Magari mercoledì me lo rivedo in v.o.
      La scena del KFC mi ha provocato un sussulto, e sapevo che non ti avrebbe lasciata indifferente.
      Le battute sono una meglio dell'altra. Ogni volta che Goodman apre bocca non sai cosa aspettarti ("preparati, è come parlare coi due vecchietti dei Mupoets")

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  2. Meraviglioso! Ammetto anche di aver versato qualche lacrimuccia, dopo tutta quella tensione, il ritorno degli alcolici mi ha toccato!

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  3. Belli anche i suoi due precedenti, specialmente Gone baby gone. Spero di vederlo presto

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    1. Si, confermo. Ma secondo me qua ha dato il meglio!

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  4. lo devo troppo andare a vedere

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  5. Siamo assolutamente d'accordo!
    Proprio un bel film con un sacco di battute fulminanti e poi la scena dell'areoporto è fatta benissimo, ad un certo punto ho sentito il cuore che mi batteva, ero presissimo!
    Bello il fatto che cinema, vita, finzione e realtà si fondano tutte insieme per dare forma a queste due ore davvero intense anche perché gli attori sembrano proprio al loro top e diretti alla grandissima. Bravo Ben, bis!
    Ciao
    P.S. Anche io e la mia fidanzata ci siamo accorti del cambio fra Moscha Blu e Agya Sofia, ma sinceramente lo abbiamo considerato un peccato veramente da poco.

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    1. È che l'impatto visivo della moschea blu dall'esterno è senz'altro più spettacolare, ma è anche facile che non abbiamo avuto il permesso per girare all'interno.

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  6. E' incredibile che Ben Affleck sia così insipido come attore (dai, l'aria da bisteccone bollito ce l'ha ancora... :-) ) e così BRAVISSIMO come regista. ARGO è il classico prodotto hollywoodiano che funziona perfettamente, dove ogni cosa gira al punto giusto: regia, sceneggiatura, recitazione. L'esempio lampante è che, pur sapendo benissimo come va a finire, la tensione nel finale è davvero tanta. Sana suspance hollywoodiana. Secondo me Affleck doveva solo dirigerlo questo film, ma probabilmente la produzione ha imposto la sua presenza. Molto bello comunque, alla faccia di chi dice che Hollywood è morta :-)

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    1. No , dai. Secondo me qua non è bollito, e ci stava bene in quella parte.
      Tu chi ci avresti visto, ad esempio?

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    2. Beh, Mendez nella realtà è di origine ispanica... diciamo che un Benicio del Toro o un Antonio Banderas non li avrei visti malaccio :-)
      Invece, dai, Affleck col capellone e la barba lunga stile anni '70 proprio non si può vedere. E' impresentabile!! :-)

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    3. Io non l'ho trovato così fuori ruolo.
      E comunque Banderas no, ti prego. Da quando è chiuso nel mulino ha perso ogni credibilità! ;)

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  7. Off topic: io li invidio, loro che hanno il uichend di giovedì e venerdì. Il nostro lunedì mattina col sole che beffardamente ti strizza l'occhio e ti sussurra: "com'è andato il uichend senza di me? scusa ma avevo un impegno, oggi però ci sono. và che bella mattinata radiosa neh?:" è... odioso, ecco.

    Poi alcuni lunedì sono veramente ma veramente di cacca, ma questa è un'altra storia.

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    1. ma alla fine è la stessa cosa, se ci pensi.
      io ieri ho stabilito che invece è proprio la domenica che non sopporto. quasi quasi indico un referendum per abolirla.

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    2. sì però se il sole c'è di venerdì e il diluvio universale di domenica, preferisco sempre il venerdì, ecco.

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    3. eh, ho capito.
      ma dovresti aver imparato che ci sono cose che non possiamo né decidere, né controllare... :)

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    4. eggià. come diceva un mio amico toscano: "acqua, foco e billo ritto 'un se comanda" ;o)

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    5. sempre saggi, i toscani.
      questo lo diceva prima dell'avvento del viagra, immagino. :)

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  8. Concordo, grande, grandissimo film.Tensione, ironia dosati in egual misura, ricostruzione storica perfetta. E Affleck è un regista con i controfiocchi. Ne parlerò anche io nei prossimi giorni.

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    1. Davvero notevole, sì.
      Credo che approfitterò del fatto che in una sala cittadina lo danno in versione originale per dargli un'altra occhiata non doppiato.

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  9. Lo vedrò!
    Ma..Ben non te pare Walter Nudo?

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    1. Alessandro, è un gran film, non perdertelo!
      Walter Nudo? ah ah ah ah. Povero Ben. Non ci avevo pensato, a dire il vero.

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