11 ago 2011

resistenza

Ovvero: come riuscire ad arrivare alla fine della giornata lavorativa e pensare che domani è l'ultimo giorno.
No, non sono io che vado in ferie. Ma ci andrà FINALMENTE la collega R.
Che per carità, mi fa anche ridere e stasera mi ha pure invitato a una festa molto alcoolica a casa sua.
O del suo vicino, o della sua vicina, non so. Forse è una festa di condominio.
Però.
Siccome che lei "surfa", è in partenza per le Hawaii.
Che ci sta.
Lascia fare, che alle Hawaii ci andrei pure io, anche se il mio rapporto con le tavole si limita a quelle dei ristoranti.
Nonostante uno dei miei film preferiti da sempre sia "un mercoledì da leoni" e quando sono stata in Australia sono andata in pellegrinaggio a  Bells Beach, dove è ambientata la scena finale di Point Break.
Che poi. Se un Keanu Reeves qualsiasi mi dicesse un "vieni qui" come quello che lui dice a Tyler mentre sono in acqua credo che potrei anche camminare sulle acque. Ma sto divagando.
Che se pensi a Keanu Reeves non è nemmeno così strano, dopotutto.
Sarà anche vero che il surf è uno stato mentale dove prima ti perdi e poi ti ritrovi.
E qua la collega R è partita avvantaggiata, ascolta me. Comunque, sperando che prima o poi si ritrovi, io, a parte che ormai so quasi tutto sui venti e sulle onde, è da un mese (un mese) che mi sto sucando la descrizione di tutti i negozi di Honululu, del concerto degli Human League e dei B52's (cioè, roba da gerontofili, mica pizza e fichi) nonchè di quello che indosserà al concerto degli Human League.
Di cosa conterrà il suo bagaglio, di come riuscire a far stare lo skateboard nel bagaglio a mano (vuoi passare da L.A. senza lo skate? oh ragazzi, ma siam pazzi?), che "dovresti provare, fa venire le chiappe durissime". Eh. Anche le caviglie ingessate son dure, ma alla mia età lascerei perdere l'approccio con lo skate, come dire. Poi sta cercando di capire se il trucco waterproof è davvero resistente all'acqua (che poi sei una surfista, mica una sincronette. Se anche non ti trucchi per entrare in acqua va bene uguale, secondo me).
Insomma, so che nella vita c'è di peggio (anni fa avevo una collega che al pomeriggio recitava il rosario), ma ascoltarla richiede impegno. E l'impegno comporta sacrificio. E il sacrificio presuppone una passione.
E io no. Ecco.


3 commenti:

  1. Gesù Bambino!!!!!!!!!!!! una collega così è quasi peggio della mia!!!!!!!!!!!!! io l'avrei già suicidata, o avrei chiesto il trasferimento, o avrei cercato un altro lavoro!!!!!!!!!!! Ripeto Gesù Bambino!!!!!!!!! preferirei cento volte accudire mammà per due mesi di fila senza l'ausilio della badante, e ti assicuro che mammà mia è bella pesa, e non solo in senso figurato!!!!!!!!!!! Ecco a questo punto mi viene da dire: goditi le ferie sue!!!!!!!!!!!

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  2. Per quello che riguarda invece Keanu Reeves, ecco, mi associo in pieno!!!!!!!!!!!!

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  3. @giliola: alla fine è un po' monotematica, ma molto meno nociva di quanto sembri... e le sue ferie me le godrò tutte. perchè devo prepararmi per i suoi racconti al ritorno! ;)

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